La storia della fotografia e la Basilicata.
Nel primo articolo di blog, nella giornata della fotografia, parlerò della sua storia e di come si è evoluta. Farò anche un piccolo discorso sulla fotografia in Basilicata e su Rocco Scotellaro.
Cosa significa fotografare? Per molti, è un modo di esprimersi, di creare arte, di comunicare con gli altri. Per altri, è un modo di documentare la realtà, di conservare i ricordi, di testimoniare i fatti. La fotografia è tutto questo e molto altro: è una forma di linguaggio visivo che usa la luce per catturare e registrare immagini.
La fotografia ha una storia lunga e affascinante, che inizia nel XIX secolo con le prime sperimentazioni di artisti e scienziati. Da allora, la fotografia ha subito molte trasformazioni e innovazioni, passando dal bianco e nero al colore, dalla pellicola al digitale, dalla camera oscura al computer.  Ha accompagnato i cambiamenti della società, della cultura, della politica, della scienza e dell'arte.
Oggi, è una forma d'arte democratica e accessibile a tutti, grazie alla diffusione di smartphone e fotocamere digitali. Chiunque può fotografare e condividere le proprie immagini con il mondo, attraverso i social network o le piattaforme online. Ci permette di esplorare la nostra creatività, di raccontare storie, di comunicare emozioni e di documentare la realtà.
La nascita della fotografia
Joseph Nicéphore Niépce è considerato il padre della fotografia. Francese, nato nel 1765, aveva una passione per le immagini, ma non sapeva disegnare. Così si mise a sperimentare con il cloruro di argento, una sostanza che cambia colore quando viene esposta alla luce. Con questo metodo, chiamato eliografia, riuscì a stampare alcune incisioni su carta.
Ma Niépce voleva di più: voleva catturare le immagini reali del mondo. Per farlo, usò la camera oscura, uno strumento che proietta un'immagine rovesciata su una superficie piana. Nel 1827, Niépce scattò la prima fotografia della storia: una vista dalla sua finestra a Le Gras, in Francia. Per ottenere questa immagine, dovette esporre la lastra di metallo ricoperta di bitume alla luce per ben otto ore. Poi dovette lavarla con una soluzione di olio di lavanda e petrolio e trattarla con vapori di iodio per rendere visibile l'immagine. Il risultato fu una fotografia molto sfocata e poco contrastata, ma comunque rivoluzionaria.
Niépce si associò con Louis Daguerre, con cui lavorò allo sviluppo della dagherrotipia, il primo procedimento fotografico ad ampia diffusione. Niépce morì nel 1833, lasciando a Daguerre i suoi appunti e le sue ricerche. Daguerre continuò a perfezionare il suo metodo e lo rese pubblico nel 1839, con il patrocinio del governo francese. Il nome dagherrotipia fu scelto in onore di Daguerre, ma anche in riconoscimento del contributo di Niépce.

Vista dalla finestra a Le Gras - 1827

La fotografia nel 900 e il formato 35MM
A farla da padrone nel XX secolo è stato il formato 35mm. Per formato 35mm si riferisce alla larghezza della pellicola utilizzata per registrare le immagini, sia fotografiche che cinematografiche. Questo formato ha avuto origine nel campo del cinema, grazie all'invenzione del cinematografo dei fratelli Lumière nel 1895, che utilizzava una pellicola 35mm perforata ai lati per essere trasportata meccanicamente dalla macchina. Il cinematografo era in grado non solo di riprendere le immagini, ma anche di proiettarle su uno schermo, dando vita al fenomeno del cinema.
Introdotta da Kodak nel 1889 per le riprese cinematografiche. Il primo a sfruttare questo formato per la fotografia fissa fu Oskar Barnack, un ingegnere tedesco che lavorava per la Leitz, una fabbrica di microscopi e ottiche. Egli costruì il suo prototipo di macchina fotografica 35mm (Ur-Leica) intorno al 1913, ma la sua commercializzazione avvenne solo dopo la Prima guerra mondiale, nel 1925. La Leica fu la prima fotocamera 35mm a telemetro, cioè, dotata di un sistema di messa a fuoco basato sulla triangolazione. 
Il formato 35mm ebbe un grande successo commerciale a partire dagli anni Trenta del Novecento, quando la Leica e altre marche come Contax e Nikon iniziarono a produrre in serie fotocamere compatte e di qualità, dotate di ottiche intercambiabili e di vari accessori. Questo divenne così il formato standard della fotografia moderna, usato da grandi maestri come Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, Robert Doisneau e molti altri.

Dettaglio della Piazza Piano della Corte e del Campanile della Chiesa Madre di Castelsaraceno - Yashica Elettro 35 GS, Ilford XP2 SUPER- 2023

Ponte tra i Due Parchi, Castelsaraceno - Yashica Elettro 35 GS, Ilford XP2 SUPER - 2023

Henri Cartier-Bresson, il fotogiornalismo e il viaggio in Basilicata
Henri Cartier-Bresson è considerato un pioniere del fotogiornalismo e uno dei maggiori esponenti della fotografia umanista. Teorizzò il concetto di "istante decisivo" in fotografia, cioè la capacità di cogliere il momento più significativo di una scena. Usò una Leica 35 mm con lente 50 mm per la maggior parte della sua carriera, e fu testimone di molti eventi storici, come la liberazione di Parigi, la guerra civile in Spagna, la rivoluzione cinese e l'indipendenza dell'India. Fu anche uno dei fondatori dell'agenzia Magnum Photos nel 1947, insieme a Robert Capa, David Seymour e altri.
Attraverso i suoi reportage ha mostrato la realtà dei contadini lucani, le loro difficoltà e le loro speranze, ma anche i cambiamenti che hanno portato lo sviluppo e la modernizzazione della regione. 
Lascio qui un link interessante sull'argomento.
In quell'occasione, conobbe e strinse amicizia con Rocco Scotellaro, poeta, politico e sindaco di Tricarico. Le sue immagini sono un patrimonio culturale di grande valore, donate dallo stesso Bresson alla città di Tricarico, in ricordo del poeta prematuramente scomparso.

Rocco Scotellaro e Rocco Mazzarone a Tricarico - Henri Cartier-Bresson

La fotografia digitale
La fotografia digitale è una tecnologia che ha rivoluzionato il modo di catturare e condividere le immagini. Viene utilizzato un sensore elettronico che trasforma la luce in segnali elettrici. Questi segnali vengono poi elaborati da un microprocessore e memorizzati in una scheda di memoria.
I vantaggi della fotografia digitale sono molti: si possono scattare più foto senza dover cambiare la pellicola, si possono vedere subito i risultati sullo schermo della fotocamera o del computer, si possono modificare le immagini con dei software di fotoritocco, ovvero programmi che permettono di modificare le immagini digitali in vari modi: si possono correggere i difetti, migliorare i colori, aggiungere effetti, ritagliare, ridimensionare, sovrapporre e combinare le foto.
Inoltre, grazie al digitale, si possono stampare le foto in vari formati, inviarle via e-mail o condividerle su internet.
La nascita della fotografia digitale, i software di fotoritocco e i social per la condivisione delle foto hanno cambiato il modo di fare e vivere la fotografia. Oggi la fotografia è più accessibile, creativa e sociale che mai.

Via Lattea, Galassia di Andromeda e Monte Alpi, Castelsaraceno - Fujifilm X-S10, Sigma 16mm 1.4 - 2023

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